giovedì 15 novembre 2007

Reale o Virtuale?

Immaginiamo di disporre di una tuta in grado di riprodurre fedelmente lo “spazio esterno al corpo umano”. Sia da un punto di vista meccanico che sensoriale.
Una siffatta tuta potrà essere governata da un computer.
Immaginiamo ancora di indossare delle lenti che riproducono delle immagini di spazi virtuali coerenti con le interazioni della tuta e generate dallo stesso computer.
Estendiamo queste interfacce all’udito e all’olfatto.
Con un software altamente evoluto:

non saremmo in grado di distinguere il reale dal virtuale.

Una sorta di sogno artificiale.

In un tale spazio virtuale tutto è possibile. Basta programmarlo.

Rimane solo la coscienza di se stessi. Il sapere in qualche modo di esistere e di dover morire (l’anima?).

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